lunedì 14 maggio 2012

RECENSIONE SOUNDS BEHIND THE CORNER

Una ghost band che esiste nell’ectoplasma derivato dal passaggio, effimero, che lascia nel mondo apparendo nelle sei tracce di questa piccola opera cupa, lugubre, un invito ad entrare in una catacomba, trascorrervi tutta la durata dell’album ‘subendone’ la cruda essenza. La sfida consiste nel tentare di uscirne uguali a prima, provare sulla pelle il gusto della Morte che affetta, incombe, passeggia tremenda accanto a voi, senza fretta, non ha mai fretta. Farlo nel suo luogo deputato: anfratti dove la luce non giunge mai, opifici di tortura e di terrore, solo qualche fioca luce al neon, le pareti incrostate e macchiate dal sangue ma lo percepirete a tratti, quando la luce le illuminerà di riflesso e non sarà un bel vedere, ma ne sarete attratti; benvenuti in “Dead Man And A Skeleton Stag”, via accoglieranno due spettri, due nuovi fari dell’elettronica sperimentale, cupa e post-industriale, Testing Vault e Deison oggi uniti in questa macelleria sperimentale sonora. Entrare nel laboratorio del combo è introdursi in un sancta-sanctorum industriale, un dark-ambient senza troppi collassi sonori, piuttosto nelle prime due tracce, “Ghost Cocktails Intro (Drone 11 Section A)” e “Death In Omraw”, una forte influenza ciclica, ipnotica, esoterica: il suono è proteso in complementi ‘bubbling’, liquidi, la sensazione di un color bronzo/ossido e polvere nel quale percepire la forma, sempre avvolti dal suono rotondo, ripetitivo. Immaginate una ‘dark side of…’ dei Coil oppure, se volete attraversare la manica rimanendo a Londra (non è una casualità…), l’industrial esoterico degli Psychogeographical Commission, pure loro impegnati in downtempi cupi, componendo al servizio del genius loci, onorandone la presenza metafisica, cercando la ritualità sub-urbana. In “Life In Vam Ro” un forte drone invade il suono eppure, flebile ma vivo, il bel tribalismo percussivo di fondo esiste, sopravvive alla massiccia dose dronica, acuta, un’aggressione schiacciante, traumatica, eppure una voce lontana mantiene parvenze di vita nonostante la forte, tremenda, sensazione di essere sepolti vivi. Il suono ora è pesante, il peso della Morte, quella vera che incombe: l’umanità è altrove, dove sia non si riesce più a percepire ma è altrove e giunge a voi come eco lontanissimo, il lungo lamento dronico è l’anestesia, il momento prima del trapasso, tutto s’annulla. 300 copie: la limited edition di “Dead Man And A Skeleton Stag” non è illimitata; split o side-project non importa, contano le sinergie che sempre più spesso coinvolgono i nostri musicisti e li spronano ad incontrarsi e confrontarsi, anche quando sono antipodali, ed oggi di questi segni vi abbiamo offerto una scia putrida, un’altra porta è aperta, la Morte vi invita ad entrare con la sua ossuta mano dalle lunghe falangi perfette. LINK

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